L' Annuncio dell' operazione "Barbarossa" di Hitler
Il mattino del 22 Giugno 1941, il Ministro
del Reich Joseph Goebbels annunciava al mondo la sconcertante notizia che le
forze armate tedesche, assieme a quelle finlandesi e rumene, avevano invaso il
vasto territorio dell'Unione Sovietica.
Alla radio tedesca egli lesse la storica dichiarazione di guerra di Adolf Hitler
che giustificava l'attacco.
Fra le altre cose egli affermava che Stalin aveva ammassato ben 160 divisioni
pronte ad attaccare l'Occidente. In verità erano più di 300 le divisioni pronte
a colpire Germania ed Europa.
Hitler e i suoi generali avevano quindi sottovalutato il pericolo sovietico, una
sottovalutazione fatale che si sarebbe in seguito rivelata catastrofica e non
solo per la Germania.
Al Duce italiano Benito Mussolini, Hitler scrisse che l'attacco all'Unione
Sovietica era " la decisione più difficile della mia vita ".
E sebbene ciò significasse impegnare la Germania in una guerra su due fronti (un
qualcosa del quale lo stesso Hitler mise in guardia nel suo Mein Kampf),
fu una decisione del quale non si pentì mai.
L'attacco di Hitler contro l'Unione Sovietica, nome in codice " Barbarossa " è
stato spesso considerato il suo peggiore errore in quanto, l'immenso conflitto
da esso scatenato, finiva 4 anni dopo, nel Maggio 1945, col suo suicidio nel
bunker di Berlino e con la resa incondizionata della Germania.
L'operazione Barbarossa di Hitler è spesso ritratta, anche se grossolanamente,
come un vile ed arbitrario attacco contro un pacifico alleato, motivato da
cupidigia, sogni imperiali, avversione verso i popoli russi e slavi e odio
viscerale nei confronti del comunismo.
Oggi, 60 anni dopo, storici tedeschi e russi continuano ad interrogarsi sulle
origini del più potente attacco militare della Storia.
L'annuncio di Hitler dell'Operazione Barbarossa del 22 Giugno 1941 aiuta a
capire i motivi che portarono il leader tedesco ad attaccare la Russia.
Esso è un documento di importanza storica.
Quì di seguito l'intero testo:
POPOLO TEDESCO! NAZIONALSOCIALISTI!
Dopo aver valutato il tutto accuratamente, dopo lunghi mesi di silenzio, è
venuto il momento di parlarvi apertamente!
Quando il 3 Settembre 1939 il Reich tedesco ricevette la dichiarazione di guerra
britannica, ci fu il ripetuto tentativo inglese di contrastare ogni inizio di
consolidamento europeo e relativa sua ascesa, combattendo contro quella potenza
che sul Continente si stava rivelando la più forte di ogni epoca.
E' così che in passato l'Inghilterra rovinò la Spagna in molte guerre. E' così
che essa condusse le sue guerre contro l'Olanda. E' così che combatté la Francia
con l'aiuto di tutta l'Europa ed è così che, all'inizio del secolo, essa diede
inizio all'accerchiamento dell'allora Reich Tedesco e, nel 1914, alla Prima
Guerra Mondiale.
Fu solo a causa della sua mancanza di unità interna che la Germania fu sconfitta
nel 1918. Le conseguenze furono terribili.
Dopo ipocrite dichiarazioni che la guerra era stata condotta solo contro il
Kaiser ed il suo regime e una volta che l'esercito tedesco aveva deposto le
armi, l'annientamento del Reich Tedesco ebbe inizio secondo i piani.
Mentre si sarebbero, a quanto pare, avverate, le profezie di uno statista
francese in base alle quali c'erano 2 milioni di tedeschi di troppo che, in
altre parole, dovevano essere eliminati dalla fame, dalle malattie e
dall'emigrazione, il movimento nazionalsocialista cominciava la sua opera di
unificazione del popolo tedesco e quindi di rinascita del Reich.
Questo risorgere del nostro popolo dal dolore, dalla miseria e dalla vergognosa
indifferenza, si presentava nella forma di una rinascita puramente interna.
In nessun modo avrebbe influenzato, ne tantomeno minacciato la Gran Bretagna.
Ciò nonostante, una nuova politica carica di odio e di accerchiamento contro la
Germania ebbe subito inizio.
Internamente ed esternamente venne messo in atto quel complotto, famigliare a
tutti noi, fra ebrei e democratici, bolscevichi e reazionari, al solo scopo di
impedire l'affermarsi di un nuovo stato del popolo tedesco e di far precipitare
il reich nuovamente nell'impotenza e nella miseria.
A parte noi, l'odio di questa cospirazione mondiale era diretta contro quelle
nazioni che, come la nostra, furono abbandonate dalla fortuna e furono obbligate
a guadagnarsi il loro pane quotidiano in una durissima lotta per l'esistenza.
In special modo il diritto di Italia e Giappone, identico a quello della
Germania, di condividere gli approvvigionamenti di materie prime nel mondo, fu
contestato e, di fatto, formalmente negato.
L'alleanza di queste tre nazioni fu quindi un atto di pura autodifesa davanti
all'egoistica e globale combinazione di ricchezza e potere che le minacciava.
Già nel 1936 Winston Churchill, secondo le dichiarazioni del Generale Americano
Wood, davanti ad un comitato della Casa dei Rappresentanti Americana, dichiarò
che la Germania stava diventando nuovamente troppo potente e che doveva quindi
essere distrutta.
Nell'estate del 1939 sembrava essere arrivato il momento per l'Inghilterra di
realizzare il suo intento di annientamento reiterando un'ampia politica di
accerchiamento della nazione tedesca. Il piano della campagna di menzogne
orchestrato a questo scopo consisteva nell'affermare che altri popoli erano
minacciati, imbrogliandoli con promesse inglesi di garanzia di assistenza,
istigandoli contro la Germania proprio come era successo prima del primo
conflitto mondiale.
Dal Maggio all'Agosto del 1939 l'Inghilterra riuscì così a trasmettere al mondo
che Lituania, Estonia, Lettonia, Finlandia, Bessarabia (l'attuale Moldavia, ndt)
e Ucraina erano direttamente minacciate dalla Germania.
Alcuni di questi stati si fecero fuorviare accettando la promessa di aiuto
proferita con queste affermazioni, andando quindi ad unirsi al fronte di
accerchiamento contro la Germania.
In queste circostanze ho deciso di assumermi la completa responsabilità, davanti
a me stesso e davanti alla storia del popolo tedesco, non solo di assicurare
questi paesi o i loro governi della falsità delle affermazioni inglesi ma anche
di tranquillizzare la più forte potenza dell'Est (l'Unione Sovietica)
dichiarando in modo solenne quali erano i limiti dei nostri interessi.
NAZIONALSOCIALISTI!
A quell'epoca tutti voi avete probabilmente intuito che quella che fu per me una
decisione amara e difficile.
Il popolo tedesco non ha mai covato sentimenti ostili nei confronti delle genti
di Russia. Tuttavia, per più di due decenni, i dirigenti bolscevico-ebraici di
Mosca hanno tentato di infiammare non solo la Germania ma tutta l'Europa.
Mai la Germania tentò di portare la sua visione nazionalsocialista sul suolo
russo, anzi furono proprio i commissari bolscevico-ebrei di Mosca a cercare
fermamente di introdurre con l'inganno il loro dominio su di noi e su altre
nazioni europee, non solo con mezzi ideologici ma sopratutto con la forza delle
armi.
Le conseguenze delle attività di quel regime non furono altro che caos, miseria
e fame in tutti i paesi.
Io, d'altro canto, mi sono battuto, con un minimo di intervento e senza
distruggere la nostra produzione, per arrivare ad un nuovo ordine socialista in
Germania, che non eliminasse solo la disoccupazione ma che permettesse ai
lavoratori di ricevere una maggiore partecipazione ai frutti del loro lavoro.
La realizzazione di questa politica di ricostruzione nazionale economica e
sociale, che impegnò una vera comunità nazionale a superare divisioni di ceto e
di classe, è unica nel mondo odierno.
Fu pertanto con grande difficoltà che nell'Agosto 1939 mi decisi ad inviare a
Mosca il mio Ministro degli Esteri (von Ribbentrop) nel tentativo di contrastare
la politica di accerchiamento inglese contro la Germania. Feci questo in base ad
un senso di responsabilità verso il popolo tedesco ma sopratutto nella speranza
che, finalmente, nonostante tutto, si arrivasse ad una distensione a lungo
termine e alla possibilità di ridurre quei sacrifici che ci sarebbero altrimenti
stati richiesti.
Mentre la Germania affermava solennemente a Mosca che le citate nazioni e
territori, ad eccezione della Lituania, non facevano parte degli interessi
politici tedeschi, fu concluso uno speciale accordo supplementare nel caso
l'Inghilterra fosse riuscita a portare la Polonia a dichiarare guerra alla
Germania.
Anche in questo caso le richieste tedesche erano soggette a limitazioni.
NAZIONALSOCIALISTI!
Le conseguenze di questo trattato che io stesso ho desiderato e che è stato
concluso nell'interesse della nazione tedesca, sono state molto pesanti in
particolare per i tedeschi che vivono nei paesi menzionati. Ben oltre mezzo
milione di uomini e donne di etnia tedesca, tutti piccoli agricoltori, artigiani
e operai, furono costretti a lasciare le loro case, in una sola notte, per
sfuggire al nuovo regime sovietico che dapprima li minacciava di farli cadere in
una miseria nera, ma che prima o poi li avrebbe completamente sterminati.
Ciò nonostante migliaia di tedeschi scomparvero. Fu impossibile sapere che fine
fecero. Fra di loro vi erano non meno di 160 uomini di cittadinanza del Reich
Tedesco.
Davanti a questo io rimasi in silenzio perchè dovevo farlo.
Il mio solo desiderio era quello di allentare la tensione e arrivare, se
possibile, ad una soluzione duratura con lo stato sovietico.
Comunque, già durante la nostra avanzata in Polonia, i governanti russi
avanzarono improvvisamente, ed in violazione al trattato, pretese sulla
Lituania.
Il Reich Tedesco non ebbe mai l'intenzione di occupare la Lituania e non solo
non avanzò mai una tale richiesta al governo lituano ma, al contrario, fu
rifiutata la richiesta del governo lituano di inviare colà truppe tedesche in
quanto non pertinente agli scopi della politica tedesca.
Nonostante questo, aderii a questa nuova richiesta russa. Tuttavia era solo
l'inizio di una serie di estorsioni che si sarebbero ripetute di lì a poco.
La vittoria in Polonia, che fu conseguita esclusivamente dalle truppe tedesche,
mi portò ad indirizzare un'altra offerta di pace alle potenze occidentali
(Inghilterra e Francia). Fu rifiutata grazie agli sforzi dei guerrafondai
ebraici ed internazionali.
Già all'epoca la ragione di questo rifiuto stava nel fatto che l'Inghilterra
aveva ancora speranza di poter mobilitare una coalizione europea anti-tedesca
che includeva i Balcani e la Russia.
Fu quindi deciso a Londra di inviare Mr. Cripps come ambasciatore a Mosca. Egli
ricevette chiare istruzioni di riattivare in qualsiasi modo le relazioni fra
Inghilterra e Russia e di svilupparle nella direzione pro-inglese.
La stampa inglese si occupò dello svolgersi della missione evitando di imporre
il silenzio per ragioni tattiche.
Nel'autunno del 1939 e nella primavera del 1940 i primi risultati si fecero
sentire. Mentre la Russia si impegnava a soggiogare con la forza non solo la
Finlandia ma anche gli Stati Baltici, essa motivò quest'azione asserendo, in
modo ridicolo e falso, che doveva proteggere questi paesi da una minaccia
esterna oppure precederla.
Ciò non poteva altro che riferirsi alla Germania, in quanto nessun altra potenza
sarebbe potuta intervenire nell'area baltica.
Ancora una volta sono stato zitto.
Ciò nonostante i governanti del Cremlino andarono oltre.
Mentre nella primavera del 1940 la Germania, in base al così detto Trattato di
Amicizia (28 Settembre 1939 con l'Unione Sovietica) ritirava le sue forze dal
fronte orientale e, di fatto, smilitarizzava la maggior parte di quest'area, si
stava già delinenando uno spiegamento di forze russe in un'entità tale da essere
considerato come una deliberata minaccia verso la Germania.
Secondo una dichiarazione che il Ministro degli Esteri russo Molotov fece
personalmente all'epoca, vi erano 22 divisioni sovietiche negli Stati Baltici
già nella primavera del 1940. Dato che il governo russo ha sempre affermato che
la sua presenza era stata richiesta dalla popolazione locale, lo scopo della sua
presenza in loco non poteva essere altro che una dimostrazione contro la
Germania.
Mentre i nostri soldati, a partire dal 10 Maggio 1040, spezzavano il potere
franco-britannico in occidente, lo spiegamento militare sovietico alla nostra
frontiera orientale continuava ad un ritmo sempre più minaccioso.
Dall'Agosto 1940 in poi ho pensato fosse nell'interesse del Reich di non
permettere alle nostre provincie orientali, che oltretutto erano rimaste così
spesso incolte, di rimanere senza protezione davanti a questo tremendo
dispiegamento di divisioni bolsceviche.
Così, come voluto dalla cooperazione anglo-sovietica, avvenne lo stazionamento
di importanti forze tedesche nell'Est e non potè essere garantita una radicale
conclusione della guerra sul fronte occidentale, in particolare per quanto
riguarda le forze aeree.
Ciò, tuttavia, era in linea con gli obiettivi non solo della politica britannica
ma anche di quella sovietica, in quanto entrambi intendevano far continuare
questa guerra il più a lungo possibile in modo da indebolire tutta l'Europa e
renderla ancora più impotente.
Il minacciato attacco russo alla Romania era, in ultima analisi, concepito per
impossessarsi o, se possibile, distruggere un'importante base della vita
economica non solo della Germania ma di tutta l'Europa.
Dal 1933 il Reich Tedesco ha cercato con infinita pazienza di assicurarsi
l'appoggio degli Stati Sudorientali europei come partners commerciali. Avevamo
quindi tutto l'interesse affinchè questi si consolidassero internamente e
nell'ordine.
L'avanzata sovietica in Romania e l'alleanza della Grecia con l'Inghilterra
minacciavano di far diventare rapidamente queste regioni un generale teatro di
guerra.
Contrariamente ai nostri principi ed alle nostre abitudini e su urgente
richiesta dell'allora governo rumeno, che era lui stesso responsabile di questo
sviluppo, lo consigliai di acconsentire alle richieste sovietiche in nome della
pace e di cedere la regione della Bessarabia (l'odierna Moldavia, ndt).
Il governo rumeno credette, tuttavia, che avrebbe risposto di ciò davanti al
proprio popolo solamente se la Germania e l'Italia, in cambio, avessero almeno
garantito l'integrità di ciò che ancora rimaneva della Romania.
Feci questo con dolore, sopratutto perchè quando il Reich Tedesco da una
garanzia significa che la rispetta. Noi non siamo nè inglesi nè ebrei.
Ancora oggi sono convinto di aver servito la causa della pace in quella regione
sebbene ci siamo assunti per conto nostro un impegno molto gravoso.
Allo scopo di risolvere questi problemi e far chiarezza nel comportamento russo
verso la Germania, nonchè nei confronti della loro sempre più incessante
mobilitazione alla nostra frontiera orientale, invitai il Ministro Molotov a
venire a Berlino.
Il Ministro degli Esteri sovietico (nell'incontro del Novembre 1940) chiese una
chiarificazione della Germania o un accordo sulle seguenti quattro richieste:
PRIMA RICHIESTA DI MOLOTOV:
la garanzia di tutela tedesca alla Romania è anche rivolta contro l'Unione
Sovietica nel caso di un attacco russo verso la Romania?
LA MIA RISPOSTA:
la garanzia tedesca è generale ed è incondizionatamente vincolante. La Russia,
comunque, non ci ha mai parlato di avere altri interessi in Romania al di fuori
della Bessarabia. L'occupazione sovietica della Bukovina Settentrionale (odierna
regione dell'Ucraina Occidentale, ndt.) era già una violazione di tale
assicurazione. Non penso pertanto che la Russia possa avere improvvisamente
delle così lunghe mire sulla Romania.
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SECONDA RICHIESTA DI MOLOTOV:
la Russia si sente ancora minacciata dalla Finlandia. La Russia non è
intenzionata a tollerare questo stato di cose. La Germania è disposta a non dare
aiuti alla Finlandia e sopratutto ritirare immediatamente le proprie truppe che
stanno marciando verso Kirkenes (estremo nord norvegese, ndt.)?
LA MIA RISPOSTA:
la Germania non ha assolutamente alsun interesse politico in Finlandia. Una
nuova guerra dichiarata dalla Russia alla piccola nazione finnica non potrebbe
essere comunque tollerata dal governo tedesco, sopratutto perchè non potremmo
mai credere che la Finlandia possa minacciare la Russia. Non vogliamo
assolutamente che si crei un altro teatro di guerra nel Baltico.
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TERZA RICHIESTA DI MOLOTOV:
la Germania è d'accordo che la Russia dia protezione alla Bulgaria e, a tale
scopo, invii truppe sovietiche in territorio bulgaro ? in relazione a ciò che
Molotov si apprestava ad affermare e cioè che i sovietici non intendevano, ad
esempio, deporre il Re ?
LA MIA RISPOSTA:
la Bulgaria è uno stato sovrano e non sono a conoscenza che essa abbia mai
richiesto alla Russia alcun tipo di protezione così come la Romania lo chiese
alla Germania. Inoltre dovrei discutere la cosa con i miei alleati.
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QUARTA RICHIESTA DI MOLOTOV:
l'Unione Sovietica richiede assolutamente il libero passaggio nei Dardanelli e
per la sua tutela chiede di occupare un certo numero di importanti basi nei
Dardanelli e sul Bosforo. La Germania è d'accordo ?
LA MIA RISPOSTA:
la Germania è disposta in qualsiasi momento a rivedere il Trattato di Montreux
(1936) a favore degli stati sul Mar Nero. La Germania non è d'accordo che la
Russia si impossessi di basi negli Stretti.
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NAZIONALSOCIALISTI!
Quì ho adottato il solo atteggiamento possibile in qualità di responsabile del
Reich Tedesco ma anche come coscienzioso responsabile rappresentante della
civiltà e della cultura europea.
Il risultato fu l'aumento dell'attività in Russia contro il Reich e sopratutto
l'immediato inizio dello scardinamento del nuovo stato rumeno ed un tentativo di
deporre il governo bulgaro con la propaganda.
Con l'ausilio di leaders confusi ed impreparati della Legione Rumena (Guardia di
Ferro) si verificò un colpo di stato in Romania con lo scopo di rovesciare il
Capo di Stato, Generale Antonescu, e provocare caos nel paese eliminando
l'autorità legale e rimuovendo il presupposto per adempiere alla garanzia data
dalla Germania.
Nonostante ciò ho creduto di dover rimanere in silenzio.
Subito dopo il fallimento di questa impresa ci fu un nuovo rinforzo della
concentrazione di truppe sovietiche alla frontiera orientale della Germania.
Distaccamenti corazzati e truppe paracadutiste venivano trasferiti in numero
sempre crescente e pericolosamente vicino alla frontiera tedesca.
La forze armate tedesche e il popolo tedesco sanno che fino a qualche settimana
fa non vi era un singolo carro armato o divisione motorizzata germanica
stazionati alla nostra frontiera orientale.
Se ci fosse stato bisogno di una prova finale per la coalizione, nel frattempo
formatasi fra Gran Bretagna ed Unione Sovietica, nonostante deviazioni e
travestimenti vari, questa l'avrebbe data il conflitto yugoslavo. Mentre feci
ogni possibile sforzo per pacificare i Balcani e, in accordo col Duce Mussolini,
invitai la Yugoslavia ad unirsi al Patto Tripartitico, l'Inghilterra e la Russia
organizzarono insieme quel colpo di stato che, in una sola notte, rovesciò il
governo che era pronto ad aderire all'accordo.
Oggi possiamo dire alla nazione tedesca che il colpo di mano serbo contro la
Germania non ebbe luogo soltanto sotto gli auspici britannici ma in particolar
modo sotto quelli russi.
Mentre, ancora una volta, noi restavamo zitti, i leader sovietici facevano
ulteriori passi avanti.
Essi non solo organizzarono il colpo di stato, ma, qualche giorno dopo (5 Aprile
1941), conclusero quel noto trattato di amicizia con quei personaggi sottomessi
che avrebbero dovuto rafforzare la volontà dei serbi a resistere alla
pacificazione dei Balcani, incitandoli contro la Germania. E questa non era
certo un'intenzione platonica: Mosca chiese la mobilitazione dell'esercito
serbo. Poichè, anche in quel frangente, credetti fosse meglio non intervenire, i
governanti del Cremlino andarono ancora oltre.
Il Governo del Reich Tedesco oggi possiede la documentazione provante che la
Russia, allo scopo di portare la Serbia in guerra, le diede la promessa di
fornirle, via Salonicco, armi, aerei, munizioni e altri materiali bellici, in
chiave anti-tedesca.
E questo successe proprio nel momento in cui consigliai il Min istro degli
Esteri giapponese Matsuoka di intraprendere iniziative per allentare la tensione
con la Russia, nella speranza di servire la causa della pace.
Soltanto la rapida avanzata delle nostre incomparabili divisioni su Skopjie,
nonchè la presa di Salonicco, mandò a monte i piani del complotto
anglo-sovietico.
Ufficiali dell'aeronautica serba, tuttavia, fuggirono in Russia e furono subito
ricevuti come alleati.
Fu solamente la vittoria delle potenze dell'Asse nei Balcani che scombussolò i
piani di tenere impegnata la Germania in questi mesi estivi in combattimenti
nell'Europa Sudorientale mentre le armate sovietiche completavano il loro
dispiegamento consolidandosi e preparandosi per la battaglia con lo scopo
finale, assieme alla Gran Bretagna e con l'aiuto di forniture americane, di
impegnare e sconfiggere il Reich Tedesco e l'Italia.
Mosca dunque non solo ruppe ma tradì miseramente le stipule del nostro trattato
di amicizia. Tutto ciò avveniva mentre i governanti del Cremlino, proprio come
nel caso della Finlandia e della Romania, pretendevano fino all'ultimo momento
pace e amicizia, rilasciando solo in apparenza innocenti smentite.
Sebbene io sia stato costretto dalle circostanze a starmene continuamente in
silenzio, è venuto ora il momento nel quale, continuare a fare la parte
dell'osservatore, non solo sarebbe un peccato di omissione ma anche un crimine
contro il popolo tedesco e anche contro tutta l'Europa.
Oggi qualcosa come 160 divisioni (in realtà la cifra fu sottostimata in quanto
le divisioni russe, pronte all'attacco, erano circa 300, ndt.), sono posizionate
alla nostra frontiera. Per settimane ci sono state continue violazioni di questa
frontiera e non solo coinvolgendo noi ma anche all'estremo nord (contro la
Finlandia), nonchè in Romania.
Gli aviatori russi solcano con disinvoltura queste frontiere, probabilmente per
dimostrarci che si sentono già padroni di questi territori.
Fra la notte del 17 e 18 Giugno pattuglie russe penetrarono nuovamente nel
territorio del reich e furono respinte solo dopo una prolungata sparatoria.
Questo ci ha portato a decidere che è venuto il momento di contrastare questo
complotto di guerrafondai giudaico-bolscevichi ed i governanti ebrei della tana
bolscevica di Mosca.
POPOLO TEDESCO!
In questo momento si sta procedendo ad un dispiegamento di forze tali che il
mondo non ha mai visto prima.
Uniti ai loro camerati finlandesi, i combattenti della vittoria di Narvik
(Norvegia) sono pronti nell'Artico Settentrionale. Divisioni tedesche comandate
dal conquistatore della Norvegia, Generale Dietl, assieme agli eroi finlandesi
comandati dal Maresciallo Mannerheim, stanno proteggendo il suolo di Finlandia.
Formazioni del fronte orientale tedesco si estendono dalla Prussia Orientale ai
Carpazi.
Soldati tedeschi e rumeni sono uniti sotto il Capo di Stato Antonescu dalle rive
del Prut alla foce del Danubio fino alle coste del Mar Nero.
Il compito di questo fronte quindi non è soltanto di proteggere singole nazioni
ma salvaguardare l'Europa e, di conseguenza, noi tutti.
Ho quindi oggi deciso, ancora una volta, di riporre il destino ed il futuro del
Reich Tedesco e del nostro popolo nelle mani dei nostri soldati.
POSSA IDDIO ASSISTERCI IN QUESTA BATTAGLIA!
Adolf Hitler
FONTE: INSTITUTE OF HISTORICAL REVIEW (U.S.A.)
Traduzione a cura di: Gian Franco Spotti