Israele-Palestina: Dieci «domande indiscrete»
di Alberto Bernardino Mariantoni
È possibile che il mio punto di vista sull'annoso e luttuoso conflitto
Israelo-Palestinese non sia molto oggettivo. Come diceva Bachelard, "L'esprit
scientifique n'est jamais jeune car il a l'âge de ses préjugés"… ("lo spirito
scientifico non è mai giovane, poiché ha l'età dei suoi pregiudizi").
Resta comunque il fatto che avendo fortunatamente o sfortunatamente passato
qualche anno della mia vita e della mia attività professionale nel Vicino
Oriente (all'incirca 29 anni…), credo mi spetti in qualche modo il diritto di
porre in proposito qualche domanda. Indiscreta, naturalmente, e "politically
incorrect", come è mio costume:
1. Per quale ragione — ad esempio - le specifiche "rappresaglie" SS di
"Oradour-sur-Glâne" (F), di "Marzabotto", delle "Ardeatine" (I), ecc.,
continuerebbero ad essere un crimine di guerra e/o un crimine contro l'umanità;
mentre invece quelle che da più di mezzo secolo vengono quotidianamente
praticate dall'esercito israeliano, dall' "l'Unità 101", dallo Shin-Bet
(Sherutei Bittahon) a discapito dei civili palestinesi, sono semplicemente degli
atti di banale "legittima difesa" e/o di "normale belligeranza", oppure semplici
"provvedimenti di polizia", contro il "terrorismo" palestinese?
2. Per quale motivo, la figura del "partigiano" resistente all'occupazione
militare Germanica dell'Europa nel corso della Seconda guerra mondiale – oppure
quella dell'insorto israelita della Zydowska Organizacja Bojowa (Organizzazione
Ebraica Militante) all'interno del "Getto di Varsavia" - equivarrebbe a quella
di un patriota e di un eroe, mentre invece quella incarnata dai membri della
resistenza palestinese (Hamas, Gihad, FPLP, Fatah, ecc.) all'occupazione
militare Israeliana, coinciderebbe con quella di semplici assassini, vili
delinquenti, pazzi furiosi e/o terroristi sanguinari che metterebbero in
pericolo la sicurezza di quella "povera comunità indifesa" (con piùdi 200
testate nucleari a disposizione… ed immensi stock di armi chimiche, biologiche e
batteriologiche!) che risponde al nome di Stato d'Israele?
3. Come mai l'autorizzazione ad esercitare un Governo Autonomo Israelita
(Judenrat) all'interno del "Ghetto di Varsavia", nel contesto del Governatorato
Generale del III Reich in Polonia, sarebbe degradante ed inaccettabile per la
dignità degli Israeliti che vi erano racchiusi, mentre l'analoga situazione
vigente all'interno dei cosiddetti "Territori Autonomi" ufficialmente concessi
(per di più,fisicamente ed ermeticamente delimitati dal "muro della Vergogna" e
sistematicamente rimessi in discussione!) da Tel Aviv alla Palestinian National
Authority, nel contesto della sovranità
territoriale israeliana, è senz'altro tollerabile e sopportabile?
4. In rapporto a quale riflessione, l'annessione di Danzica, dei Sudeti e/o
dell'Austria da parte del regime hitleriano, sarebbe inammissibile da un punto
di vista del Diritto Internazionale, mentre invece le annessioni di Gerusalemme
e del Golan siriano da parte del Governo israeliano non evocano nessuna
violazione dello stesso diritto e non suscitano nessuna levata di scudi ne' da
parte dell'Onu, ne' da parte degli Stati Uniti, ne' da parte dell'Unione
Europea?
5. Per quale recondito raziocinio, da un punto di vista dei "Diritti dell'Uomo",
sarebbe razzista ed inaccettabile apporre sul petto degli israeliti (sotto
occupazione Germanica) il segno distintivo della "stella di David", mentre
invece è senz'altro ammissibile e comprensibile che il Governo israeliano
imponga dal 1967 alle popolazioni dei territori occupati la "targa di colore
verde" per i veicoli dei cittadini palestinesi, in contrapposizione a quelle di
colore giallo riservate ai cittadini israeliani?
6. In forza a quale logica, i "numeri di matricola" tatuati sull'avambraccio dei
detenuti Israeliti dei Campi di concentramento nazisti (1941-1945), sarebbero un
trattamento avvilente e mortificante per la personalità di quegli innocenti
proscritti, mentre analoghi "tatuaggi d'identificazione" (anche se praticati con
speciali inchiostri indelebili…), attualmente inflitti da Tsahal alla maggior
parte dei civili palestinesi (arbitrariamente rastrellati per le strade dei
centri abitati e nei campi profughi della Cisgiordania e di Gaza), sarebbero
semplicemente un valido e moderno espediente per meglio accertare e distinguere,
in futuro, le generalità dei possibili "terroristi"?
7. Sulla base di che criterio, gli "arresti domiciliari" imposti dai nazisti nel
1942 all'allora presidente della Judenrat del "Getto di Varsavia", Adam
Czerniaków, e la pretesa - da parte dell'allora Gestapo - di farsi consegnare da
quest'ultimo i responsabili israeliti dei numerosi e cruenti atti di sabotaggio
e di terrorismo perpetrati ai danni dell'occupante germanico, sarebbero delle
arbitrarie e criminali punizioni e delle inammissibili e scandalose pretese,
mentre analoghi "arresti" ed equivalenti "sussieghi" imposti dal premier
israeliano Sharon al leader dell'OLP Yasser Arafat, non solo sarebbero
tollerabili e scusabili ma, favorirebbero, prima o poi, la fine degli scontri
armati ed il sicuro e rapido ritorno al dialogo tra le parti in conflitto?
8. Grazie a quale tipo di analisi, il non rispetto delle convenzioni
internazionali da parte del regime di Hitler alla vigilia della Seconda guerra
mondiale, continuerebbe ad essere un insolente e tracotante oltraggio al
desiderio di pace dei popoli, nonché un deprecabile, deleterio e funesto esempio
di aperta ed arrogante sfida al buon senso delle Nazioni civili del mondo,
mentre invece il sistematico rifiuto di sottomettersi alle circa 74 risoluzioni
dell'ONU da parte di Israele (tra queste, mi permetto di ricordare: la
risoluzione 181 che determinava i territori della Palestina che dovevano
costituire lo Stato ebraico e lo Stato arabo nel 1948. La risoluzione 194,
dell'11 dicembre 1948, che fissava il diritto al ritorno per i rifugiati
palestinesi. La risoluzione 242, del 22 novembre 1967, che dichiarava
inammissibile l'acquisizione di territori arabi con la forza. La risoluzione
2649, del 30 novembre 1970, che riconosceva il diritto all'autodeterminazione
del popolo palestinese, o la risoluzione 338, d'ottobre 1973, che reclamava
l'applicazione della 242 e la realizzazione di condizioni favorevoli ad una pace
duratura nel Medioriente.
La risoluzione 3236, del 22 novembre 1974, che ricordava il diritto alla
sovranità ed all'indipendenza nazionale per il popolo palestinese. Senza
dimenticare la risoluzione 112, del 29 luglio 1980, che domandava il ritiro
d'Israele dai territori occupati, prima del 15 novembre 1980, o la risoluzione
478, del 1° marzo 1980, che condannava Israele, sia per la sua violazione della
legge internazionale a Gerusalemme che per la sua politica di colonizzazione
all'interno dei territori occupati, ecc.), è senz'altro accettabile e
comprensibile, ed in tutti casi non così grave… da provocare scandali
internazionali o bellicose "levate di scudi" da parte delle sempre attente e
vigili "immacolate concezioni" dei nostri regimi democratici?
9. In ordine a quale particolare dettame, i "bombardamenti indiscriminati", le
"demolizioni sistematiche di abitazioni private e di infrastrutture civili", la
"politica del terrore imposta ad intere popolazioni", "l'espropriazione e la
colonizzazione di terre conquistate con la forza delle armi" sarebbero dei
vergognosi e riprovevoli atti di pura e gratuita barbarie quando portano il
"labello nazista", mentre invece quando sono praticati all'ombra della "stella
di David" faciliterebbero senz'altro il ritorno dei "contendenti" (sic!) al
tavolo dei negoziati ed, allo stesso tempo,
spianerebbero la strada ad un più accelerato ristabilimento della pace e della
connivenza civile tra i popoli del Vicino Oriente?
10. Lo stesso dicasi per le "torture" e le "umiliazioni corporee" imposte ai
prigionieri politici, "gli arresti indiscriminati" , le "deportazioni e le
espulsioni", "le detenzioni arbitrarie e senza processo", i"documenti" ed i
"titoli di viaggio selettivi e discriminanti" (simili a quelli praticati da
Berlino negli anni '30 con l'apposizione nei confronti degli Israeliti della
famigerata "J" = Juden) imposti ai Druzi, ai Circassi, ai Cristiani ed ai
Musulmani palestinesi di nazionalità israeliana in Israele, ecc.
Il giorno che mi saranno chiaramente, lealmente ed onestamente spiegate le
differenze, cambierò senz'altro la mia opinione sul conflitto
Israelo-Palestinese.
Fino a quel giorno, invece, scusatemi… ma continuerò imperterrito a credere che
nessuno, in nessuna parte del mondo, è l'esclusivo depositario del "male
assoluto". Nemmeno il tanto deprecato regime di Hitler che ci hanno descritto
negli ultimi 58 anni.
Come ebbe a dire Jean-Paul Sartre, nel 1958, "l'occasion décide seule: selon
l'occasion, n'importe qui, n'importe quand, deviendra victime ou bourreau".
("E' l'occasione che decide da sola: secondo l'occasione, chiunque, in qualunque
momento, diventerà vittima o boia").
Anche per quanto riguarda Israele, mi permetto di constatare!
Alberto B. Mariantoni