Wiesenthal il Kapo'
L. A. Ruvinsky, The criminal
conspiracy of Zionists and Fascists on the eve of, and during the years of, the
Second World War, Ukrainian Historical Journal, 1985, No. 9, pp. 99-109, p. 105,
translated from the Ukrainian by
Lubomyr Prytulak.
The above statement, by itself, is certainly insufficient to establish that
Simon Wiesenthal passed the war years as a Gestapo agent. However, it is — even
by itself — sufficient to lead an investigative journalist to ask Mr.
Wiesenthal certain questions:
(1) Was Simon Wiesenthal in fact arrested along with 39 other members of the
Lviv intelligentsia?
(2) Was Simon Wiesenthal the only one of the 40 who avoided execution?
(3) Did Simon Wiesenthal pass through 5 Nazi prisons and 12 prison camps?
(4) How could Simon Wiesenthal have avoided execution, and how could he have
passed through so many Nazi institutions, unless he had agreed to serve as a
Gestapo agent?
"It looks very much, Mr. Safer, as if on your 60 Minutes broadcast of 23Oct94,
The Ugly Face of Freedom, your chief witness testifying to Ukrainian
collaboration with the Nazis was himself a war criminal of substantial
proportions, a former Gestapo agent with the blood of many on his hands, perhaps
much of it Jewish blood." — Lubomyr Prytulak
Deceduto Wiesenthal
Vienna, 20 settembre: è morto nel sonno a 96 anni Simon Wiesenthal, reduce dai
lager tedeschi. Da allora la sua professione divenne quella di cercare
"criminali nazisti".. -
In passato Wiesenthal dovette sostenere con un certo imbarazzo le accuse di
essere stato un kapò e di aver scelto la missione del “caccianazi” per
riscattare la propria credibilità. Operava da Vienna che fu uno dei principali
crocevia delle infiltrazioni plurime e della strategia della tensione fin dagli
anni Sessanta, periodo nel quale proprio Wiesenthal balzò agli onori della fama
e il suo centro si attivò con successo.
La grande operazione di Wiesenthal (cui partecipò anche il dirigente dei servizi
israeliani Rafi-Eitan detto "il puzzolente") fu l'affaire Eichmann.
Il quadro nazista residente in Argentina, addetto ai rapporti diplomatici con i
sionisti durante il Terzo Reich e addestratore del Likud, fu misteriosamente
rapito (non si è mai saputo come) e condotto in Israele.
Quivi venne processato e condannato a morte. L'esecuzione fu "privata" ovvero
non vi fu presente il pubblico e, a quanto ci si dice, le sue ceneri vennero
sparse al vento.
Fu proprio Eichmann, questo antico collaboratore dei vertici sionisti, con le
sue dichiarazioni a permettere che il numero delle vittime dell'olocausto fosse
fissato a sei milioni. Il servigio reso ad Israele da Wiesenthal appare
lampante. Dal 1952, infatti, la Germania paga Israele in misura delle vittime
ebraiche dichiarate. Senza il blitz Wiesenthal-RafiEitan e senza le confessioni
di Eichmann Israele avrebbe avuto grosse difficoltà a sostenere
le sue ingenti spese.